Verità
Ogni limite ha una pazienza, diceva Totò. Sarò anche relativista: credo tuttavia
che esista una realtà oggettiva e una conseguente ed intrinseca verità.
Ciò detto, va osservato che le nostre azioni, il nostro "essere nel mondo", è
basato su una comprensione della realtà che è approssimativa e mediata:
ciò che ci hanno detto, quello che abbiamo studiato, il film alla
cui proiezione abbiamo assistito. Per carità, va benissimo così: ci
mancherebbe che dovessimo verificare la purezza della semola prima del boccone
di pastasciutta, la tensione dello spinterogeno prima di montare in macchina.
Tuttavia, annotiamoci che esiste un diaframma fra noi e certe parti della
realtà, un'intercapedine gestita dalla Comunicazione.
C'è un'intera sezione dedicata alla Comunicazione, avremo occasione di
riparlarne; quello che mi interessa qui rilevare è che, grazie alla citata
intercapedine, c'è la possibilità di visioni non congruenti dello stesso
fenomeno: insomma, di Verità contrapposte. In questo ambito, le identità
sociali definiscono uno specifico rapporto con la realtà e pertanto possano
generare le loro Verità.
Già il termine Verità, poi, è una parola sibillina: con istintivo senso di
marketing, le varie identità se ne appropriano per connotare le assunzioni
più basilari (e discutibili). Per la Chiesa Cattolica, Verità è la rivelazione di Gesù
Cristo; penso che i miei amici mussulmani (amici? quali amici?) considerino
Verità il Corano. Per completare: i miei correligionari Ebrei, se
osservanti, considerano veritiero ogni particolare della Bibbia; o
almeno, quando è accompagnato dalla dovuta interpretazione. Insomma, con le
religioni il concetto è chiaro: ognuna possiede l'unica Verità che si
contrappone a quella degli altri.
Cambiamo tipologia, pensiamo alla Democrazia. Per il democratico, è vero
che ogni individuo gode dei diritti fondamentali. Ammetto che questa
frase è ambigua: da una parte è un dato di fatto, dall'altra è una richiesta o
un ordine o (forse) un'implorazione. E' comunque un esempio perfetto di cosa
intendo per Verità in ambito identitario.
Lo Stato produce analoghe ambiguità. "Tutti i cittadini sono uguali
davanti alla legge". E' una Verità o un'aspirazione? L'una e
l'altra, a seconda delle circostanze e dei contesti; tuttavia, se e quando è
verità, lo è nell'ambito ristretto della stessa identità Stato.
Culture ed Etnie producono miriadi di Verità minime ma
indiscutibili. "La scala musicale si suddivide in dodici semitoni". "Le
verze si mangiano nei mesi con la erre". "Gli uomini portano i pantaloni". "Ci
acca i si pronuncia Chi". Evidentemente, sono rimasto a casa mia, per trovare
quattro concettini comunemente accettati ma falsi in linea
generale. Non fatevi illusioni: anche la vostra cultura rigurgita di simili,
infondate verità assolute.
L'Interista trova che il fallo di mano di Adriano non c'era
proprio, il Milanista lo giudica evidente e grosso come il Duomo. Di
solito, non c'è neanche malafede: è l'appartenenza identitaria che deforma
la realtà. Vale come esempio di simili miraggi in ambito aziendale,
giudiziario, militare. Sulla stessa falsariga: l'Antisemita è pronto
a mostrarvi prove infinite della congiura degli Ebrei per il dominio
del mondo.
Per finire: la Verità è pericolosa! Leggetevi l'Anticartesio.
Vedo che non siete ancora soddisfatti: per una abdicazione non solo alla Verità,
ma al più banale e necessario Raziocinio, leggetevi
Senza Rete.
Non c'è altro! Potete tornare a investigare le altre
Caratteristiche.
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